Le strade di Fano regalate ai bambini per giocare
Le strade di Fano regalate ai bambini per giocare
Per un giorno l’Amministrazione comunale ha scelto di dare la priorità ai grandi sogni dei più piccoli
FANO – “Oggi le strade di Fano sono state chiuse al traffico perché sono state regalate ai bambini per giocare” questo il cartello che cittadini e turisti hanno trovato nei punti di accessi alle maggiori vie di Fano in occasione dell’edizione 2016 de “La città da giocare”. Un semplice cartello dai grandi significati per esprimere la volontà dell’amministrazione di dare la priorità ai grandi sogni dei più piccoli.
“Le città sono come i sogni, sono costruite di desideri” scriveva appunti Calvino. E sono stati proprio i desideri – quelli dei più piccoli – l’ispirazione fondante del progetto “Città da giocare” che ha trasformato Fano per un giorno in una città ideale per tutti i bambini. E le strade, per un giorno nelle mani dei bambini, si sono trasformate in un grande e colorato laboratorio a cielo aperto.
Circa 8.000 tra bambini e le loro famiglie che in questa domenica di maggio hanno affollato le strade e hanno partecipato alle tante iniziative proposte dal Comune, dalle Associazioni, società sportive, dalle scuole, dal laboratorio “città delle bambine e dei bambini”, dal c.r.e.m.i. e dai tantissimi volontari che hanno reso speciale questa meravigliosa “Città da Giocare 2016”. I bambini hanno colorato le strade, messo in scena piece teatrali, collaborato alla costruzione di giochi, fatto sport a cielo aperto e in completa sicurezza.
Le iniziative, in un anno che celebra il 25° anniversario dalla ideazione della “Città delle bambine e dei bambini, non si fermano qui: un mese di progetti dedicati ai più piccoli che nella filosofia del progetto non sono considerati “cittadini del futuro” ma oggi stesso cittadini, a cominciare dall’esposizione al pubblico del progetto “quartiere a misura di bambino” che verrà presentato il prossimo 1 giugno a S. Orso.
Per un giorno le migliaia di bambine e bambini scesi in strada hanno dato vita alla loro idea di città, esprimendo bisogni e desideri e contribuendo, attraverso la partecipazione, alla costruzione di una città inclusiva e attenta a tutti.
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