L’area archeologica di Ostra Vetere nel totale abbandono
L’area archeologica di Ostra Vetere nel totale abbandono
La lista Patto per Ostra Vetere denuncia il degrado totale di una zona che dovrebbe essere tutelata, salvaguardata e mantenuta sempre fruibile al pubblico
OSTRA VETERE – Ecco come si presenta, oggi, l’area archeologica di Ostra Vetere: irriconoscibile, nel degrado e nell’abbandono assoluti.
“Un’amministrazione comunale, quella di Memè – afferma in un comunicato la Lista Patto per Ostra Vetere -, che non è neanche in grado di valorizzare ciò che ha e ciò che le è stato lasciato in eredità; un’amministrazione, quella di Memè, che non è capace neanche di promuovere ciò che costituisce un enorme ‘valore aggiunto’ per il nostro territorio. L’Area delle Muracce è in completo degrado, ma alla Giunta Memè sembra non interessare affatto. Per il sindaco e gli assessori la politica culturale e turistica è solo un’optional inutile a tal punto che Ostra Vetere – in questi tre anni di amministrazione Memè – ha perso occasioni ed opportunità importanti e significative: una per tutte, l’uscita del Comune dal sistema turistico dell’Associazione “Riviera del Conero” e, da ultimo, da quella delle “Città dell’Olio”.
“L’Amministrazione Memè non ha una politica culturale e turistica degna di tal nome; se l’avesse, metterebbe in campo una serie di azioni visibili, puntuali e costanti come del resto stanno facendo i Comuni di Castelleone di Suasa, Corinaldo, Barbara e Serra de’ Conti. Memè ‘naviga a vista’ senza méta e senza alcun obiettivo. L’unica cosa che conti davvero per questa amministrazione politicamente ed istituzionalmente incapace è quella “di pensare a feste, cene e banchetti di piazza” per distrarre i cittadini da problemi più seri ed importanti.
“Le fotografie allegate immortalano il Parco archeologico circondato e sommerso da vegetazione dovunque e sono un esempio ” di non curanza del bene pubblico”. Nessuna cura, nessuna attenzione per un luogo così importante e culturalmente rilevante, per il quale, dal 2004 al 2013, la precedente Amministrazione Bello ha investito risorse e progettualità per valorizzarlo e promuoverlo.
“L’area archeologica – si legge sempre nel documento della lista Patto per Ostra Vetere – dovrebbe essere tutelata, salvaguardata e mantenuta sempre fruibile al pubblico, ma ora non si vede più nulla nelle aree oggetto delle tante ‘campagne di scavo’ che dal 2005 ad oggi sono state eseguite dall’Università di Bologna, dalla Soprintendenza e dal Comune grazie ad una Convenzione sottoscritta nel settembre 2004 dalla Giunta Bello.
“Incuria e totale abbandono – affermano sempre gli esponenti della lista di opposizione – di un ricco patrimonio storico ed archeologico a tal punto che, nel 2012, l’Amministrazione Bello ha perfino allestito ed inaugurato la sezione archeologica (l’Antiquarium dell’antica città romana) del Museo-Pinacoteca di Ostra Vetere, intitolata a Giuliano De Marinis, già Soprintendente ai Beni Archeologici delle Marche (scomparso qualche anno fa), che fu – insieme all’ex Sindaco Massimo Bello ed al Prof. Dall’Aglio dell’Università di Bologna – uno dei massimi sostenitori della valorizzazione dell’area archeologica delle Muracce”.
L’Antiquaium – situato a piano terra dell’ex Palazzo Marulli, in cui è ubicato anche il Museo-Pinacoteca di Ostra Vetere, la Biblioteca e l’Ufficio IAT – contiene i reperti dell’antica città romana rinvenuti nelle campagne di scavo che il Comune – insieme all’Università di Bologna, a quella francese di Clermont-Ferrand e alla Soprintendenza archeologica delle Marche – ha effettuato nella zona archeologica delle Muracce.
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