AREA MISACULTURA

Massimo Renzi all’Art Caffè la Via Granda di Senigallia

Massimo Renzi all’Art Caffè la Via Granda di Senigallia

Nell’open space di Susi e Attilio proposta la mostra fotografica Decadence

Massimo Renzi all’Art Caffè la Via Granda di Senigallia

Massimo Renzi all’Art Caffè la Via Granda di Senigallia

Massimo Renzi all’Art Caffè la Via Granda di Senigallia
Massimo Renzi all’Art Caffè la Via Granda di Senigallia
Massimo Renzi all’Art Caffè la Via Granda di Senigallia
Massimo Renzi all’Art Caffè la Via Granda di Senigallia
Massimo Renzi all’Art Caffè la Via Granda di Senigallia
Massimo Renzi all’Art Caffè la Via Granda di Senigallia

Massimo Renzi all’Art Caffè la Via Granda di Senigallia

Massimo Renzi all’Art Caffè la Via Granda di Senigallia

SENIGALLIA – Massimo Renzi, un po’ guerriero del Manifesto dei fotografi del Centro Studi Marche“Passaggio di Frontiera”, un po’ stregone (nagual) del culto fotografico, approda con la sua personale all’Art  Caffè la Via Granda, l’open space di Susi e Attilio. I prodromi di questa nuova fantasmagorica storia, forse si possono individuare formalmente nel percorso che l’ha portato dalla ricerca Acqualagna, tra visibile ed invisibile fino alle sue ultime e necessarie astrazioni, (complice anche les fleurs du mal di  un Baudelaire rivisitato,) dove il reale si capovolge ed entra in una dimensione lirico surreale, dominata da simboli e inquietudini interiori. Un lavoro che lo porta da una concezione romantica, verso un ermetismo dominato da una visione del mondo controllata da una soffusa malinconia, dalla necessità di conoscenza e dall’intenso misticismo del linguaggio.

Renzi ribalta i canoni tradizionali della visione per affrontare con lucidità e sofferenza nuovi spazi di un’interiorità matura e tormentata dai fantasmi del sogno e della morte, consapevole della  decadenza del  linguaggio fotografico degli stereotipi della nuova bellezza , con un’esaltazione che lo porta a rivisitare gli spazi i consumati dalla società multimediale. Rivendica alla fotografia l’insofferenza verso il senso del quotidiano, del  vuoto esistenziale, consapevole delle nuove inquietudini di una società in costante movimento e mutamento.

Una  weltanshauung , una visione sovra personale che nello scatto e nello scarto fotografico che dà voce alla dimensione intima, al sogno delle emozioni.

Renzi recupera il viaggio intrapreso sulle ali della creatività, ridà voce  alle sue ansie con nuove immagini, così come nell’indimenticabile viaggio dei Fotografi del Manifesto (Renzi è tra i protagonisti) che trascendono la fotografia come mera rappresentazione della nuova realtà ma pretendono di cercare oltre, nella percezione che tende all’essenza dell’esistere. (Enzo Carli)

Nelle foto: alcune delle opere proposte da Massimo Renzi

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