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A Urbino il corso post lauream “La Terra a Tavola”

A Urbino il corso post lauream “La Terra a Tavola” per narratore del gusto, della cultura e delle tipicità italiane, comunicatore di benessere

Le lezioni si terranno dal 16 maggio al 10 giugno al campus scientifico “Enrico Mattei”.  Direttore è il professor Rodolfo Coccioni, ordinario di Paleontologia. Obiettivo: creare nuove figure professionali

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URBINO – Sta per prendere il via la terza edizione del corso post lauream “La Terra a Tavola” per “Narratore del gusto, della cultura e delle tipicità italiane, comunicatore di benessere” dell’università di Urbino.  Le lezioni si terranno dal 16 maggio al 10 giugno al campus scientifico “Enrico Mattei”.  Direttore è il prof. Rodolfo Coccioni, ordinario di Paleontologia. Obiettivo, creare nuove figure professionali a metà strada tra scienziati-divulgatori ed esperti di prodotti agroalimentari ed enogastronomici di alta qualità, del gusto, della cultura e della comunicazione. Si tratta di un corso unico al mondo per il suo singolare approccio integrato.  L’allievo impara a far scoprire i tanti segni del paesaggio-territorio, a evidenziare il connubio tra natura e artificio, oltre a far notare la maglia insediativa che contraddistingue questo Paese, fatto non solo di città e paesi, di rocche e conventi, ma anche di strade e mulini, edicole sacre e aie, di eccellenza della terra e di meraviglie a tavola.

Il corso è stato salutato con favore dall’assessore all’Agricoltura e all’alimentazione e vice presidente della Regione Marche Anna Casini. “Nelle Marche – ha detto – , terra  plurale sin dal nome,  ad ogni mutazione del paesaggio corrispondono i sapori, gli aromi e i profumi delle creazioni della cucina locale accompagnati da decine di vini doc e docg. L’iniziativa dell’Università di Urbino – ha aggiunto – è quindi una preziosa opportunità  per far conoscere la poliedrica offerta dei prodotti marchigiani non solo per la loro indiscutibile qualità, ma anche per il loro legame con il territorio, la cultura, la storia e il paesaggio. Il pregevole obiettivo di questo corso di alta specializzazione infatti, è formare una figura professionale, molto attuale e richiesta di questi tempi,  in grado di narrare i gusti e i profumi della frutti della nostra terra, accompagnando per mano, chi  legge, guarda o ascolta, dalle montagne, attraverso le colline, fino al mare”.

Il corso è stato presentato nei giorni scorsi presso l’azienda vinicola Silvano Strologo di Camerano.

“Il nostro fine – ha spiegato Coccioni – è insegnare a “raccontare” i nostri prodotti enogastronomici. Ognuno di esso ha una storia ed è legato al territorio. Il nostro è un progetto innovativo per il peculiare approccio integrato e inteso come espressione della necessità di sviluppare approfondimenti teorici, metodologici e pratici e di acquisire ambiti di competenza più elevati ed estesi nel settore agroalimentare ed enogastronomico e la regione Marche ci sembra opportuna come capofila”.

“L’affresco che le Marche possono proporre è unico – ha aggiunto il professor Gianni Volpe, architetto e storico del territorio – ma si tratta di ricostruirlo. E’ un po’ come per le guide del Touring Club Italiano. Non sono “raccontate” ed hanno avuto un tracollo. Per saper coinvolgere serve un approccio emozionale”.

“Credo nell’alta formazione – ha detto dal suo canto Giuseppe Cristini consulente enogastronomico -. Questa Italia si risolleverà quando ogni giorno avremo voglia di trovare qualcosa di bello. Lo stesso vale anche dal punto di vista turistico. Una cosa è assaggiare un vino in Giappone, altro è sorseggiarlo immersi fra le nostre colline”.

Ampie le possibilità professionali con sbocchi nel settore dell’agroalimentare, del turismo enogastronomico, della comunicazione delle produzioni e della ristorazione e dell’hotellerie. Le attività formative si svolgeranno dal lunedì al venerdì. Sono previste verifiche didattiche intermedie per i diversi insegnamenti che avverranno durante le lezioni sotto forma di colloquio individuale e la presentazione di un report come prova finale. Il corso prevede il riconoscimento di 10 crediti formativi universitari (CFU). Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato subordinato alla frequenza obbligatoria di almeno due terzi delle ore complessive di attività formative.  In totale, 250 ore distribuite in 78 frontali, 28 di stage, 22 per project work, 50 di visite e cene guidate, 64 di studio individuale e 8 per la prova finale.

Nelle foto: alcuni momenti della recente presentazione del corso

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