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Sant’Angelo in Vado intitola lo stadio ad Antonio Ceccarini

Sant’Angelo in Vado intitola lo stadio ad Antonio Ceccarini

Sant’Angelo in Vado intitola lo stadio ad Antonio Ceccarini

La decisione presa dall’Amministrazione comunale.  “Abbiamo ritenuto opportuno – ha sottolineato il sindaco Giannalberto Luzi – valorizzare questo personaggio nato nel nostro paese e rimasto sempre profondamente legato ad esso, protagonista del Perugia dei miracoli ed esempio di lealtà sportiva in tutta la sua carriera”. Sabato 23 aprile la cerimonia, alla presenza di tanti amici ed estimatori de “Il Tigre”

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SANT’ANGELO IN VADO – L’Amministrazione comunale, con Delibera di G.C. N.23 del 2.3.2016, ha deciso di intitolare lo Stadio Comunale ad Antonio Ceccarini, “Il Tigre”, persona, calciatore, imprenditore che ha dato lustro a Sant’Angelo in Vado.

“Abbiamo ritenuto opportuno – ha sottolineato Giannalberto Luzi, il primo cittadino vadese – valorizzare questo ‘personaggio’ nato nel nostro paese e rimasto sempre profondamente legato ad esso, protagonista del ‘Perugia dei miracoli’ ed esempio di lealtà sportiva in tutta la sua carriera”. Alla presenza delle autorità istituzionali della Regione Marche, della Provincia di Pesaro e Urbino e di tanti ex compagni di squadra, dirigenti, tecnici e giornalisti, la cerimonia si terrà al “Bocciodromo Comunale Polivalente”, sabato 23 Aprile, alle ore 10.

La manifestazione prevede: il saluto iniziale del Sindaco, la proiezione di un DVD dove verranno ripercorse alcune fasi importanti della vita di Ceccarini, interventi di tutte le personalità invitate per ricordare “Il Tigre”, un calciatore che è stato esempio di lealtà sportiva, onestà e correttezza.

Dopo questa prima parte ci si recherà con un corteo istituzionale, accompagnato dalla Banda Musicale Cittadina, presso lo stadio comunale dove sarà scoperta la targa ad imperitura memoria. Sulla recinzione dello Stadio sarà disegnato un murales, dedicato al “Tigre” da parte dell’artista vadese Giuseppe Borsella.

Sono stati invitati anche tutti i ragazzi delle Scuole Medie dell’Istituto Omnicomprensivo locale. Si fa presente che ad oggi hanno garantito la loro presenza: Ilario Castagner (ex all. Perugia), Silvano Ramaccioni (ex D.S. Perugia), Pierluigi Frosio (ex capitano del Perugia), Franco Vannini (ex giocatore Perugia), Mauro Amenta (ex giocatore Perugia), Nello Malizia (ex giocatore Perugia), Mario Mariano (giornalista “storico” di Perugia), Renzo Luchini (massaggiatore del Perugia), Paolo Cellini (Presidente Comitato Regionale Marche), Lucio Cottini (Presidente Vadese Calcio), Brunello Cucinelli (Imprenditore e amico  di Antonio), Ilvano Ercoli (Segretario Generale Perugia Calcio). A livello istituzionale sono stati invitati: Luca Ceriscioli (Presidente Regione Marche nonché Assessore allo sport), Loretta Bravi (Assessore Regione Marche), Andrea Biancani (Consigliere Regione Marche), Daniele Tagliolini (Presidente Provincia Pesaro e Urbino), Romina Pierantoni (Presidente Unione Montana Alta Valle del Metauro) e i Sindaci del   territorio. Inoltre da Perugia è prevista una folta partecipazione di tifosi del “Grifone” e amici di Antonio.

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Antonio Ceccarini, da lassù, dove Eupalla, dio del calcio annuncia, tra le nuvole, fragorosi campionati di “futbàl” tra calciatori che in terra hanno lasciato ricordi indelebili, forse se lo attendeva. In fondo è un ritorno a casa per un assiduo indagatore di avversari e cose, rapido nell’osservare l’azione offensiva nemica, intuitivo e versatile in campo nonostante le parche parole. Siamo dell’idea che la sua favola da un campetto ondulato di Borgo Pace dove ammaestrava palloni e contendenti in un torneo estivo al Perugia dei miracoli non abbia eguali, così come le sue estati a Sant’Angelo in Vado, sopra gli amati trattori famigliari, quando era il tempo del riposo del guerriero con le scarpette bullonate. Del calciatore col “Grifone” sul petto, scoperto dai baffi allupati di Ramaccioni, ne hanno scritto valanghe di giornali. Vorremmo girare il disco sul lato B e mettere in evidenza quel suo modo di fare così sempre schivo: era classe, grazia, curiosità per l’interlocutore e, forse, anche realismo. Il “Tigre” era l’accettazione insita in se stesso di ogni sfida, l’ostinazione a resistere alle avversità sia sportive che umane. Abbiamo letto pagine commoventi dell’amico Gianni Antonini, difficili da dimenticare, di una sensibilità unica che ci hanno fatto piombare in una canzone argentina “Adiòs muchachos, companeros de mi vida…”. Se avessimo parole incisive scriveremmo un’altra “My way” tra l’oscillare di fiammelle d’accendini tutta dedicata al “Tigre”. Non esageriamo. Non potrei esserne capace. Ci vuole un pizzico di follia per certe cose. Ci fermiamo a un rigo di Enzo Biagi che si veste bene ad Antonio Ceccarini: “aveva un concetto del dovere calcistico da guerriero con gli artigli: è stato fino all’ultimo al posto assegnatogli”. Ad imperitura memoria. (eg)

Nelle foto: in alto, sopra il titolo, Ceccarini ringhia contro Bettega in una storica Juventus-Perugia; subito sotto, nell’ordine, Antonio nel suo stadio di Perugia; la sua rete al 90° in Perugia-Inter del 4 febbraio 1979; la squadra del Perugia del campionato 1978-1979; la formazione della Vadese del 1965

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