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Urbino scopre le zeppole di San Giuseppe

Urbino scopre le zeppole di San Giuseppe

L’ennesima idea boom, dello “Sugar Bar” dei fratelli Garbugli, Giovanni e Giacomo, in via Giro dei Debitori

Urbino scopre le zeppole di San Giuseppe

URBINO – Zeppole che passione! Sono andate a ruba e hanno decretato il successo, l’ennesima idea boom, dello “Sugar Bar” dei fratelli Garbugli, Giovanni e Giacomo, in via Giro dei Debitori, nella città ducale per eccellenza. Le “zeppole di San Giuseppe” direttamente dalle mani di un pasticciere napoletano, Giuseppe Barra, che ha aperto lo “Sciù – Sciù” a Montecchio di Pesaro, un esercizio commerciale di deliziosi pasticcini e salati. “Oltre 100 i clienti dello Sugar che hanno ordinato le mitiche paste di Napoli regalate – ha sottolineato Giovanni Garbugli – dagli scugnizzi ai loro papà oppure dalle massaie ai loro mariti durante la Festa del 19 marzo”. Un tocco campano nell’angolo – caffè tra i più creativi all’ombra dei torricini feltreschi. “Una storia decisamente datata, la loro – ci ha raccontato Giovanni – Tant’è che ai tempi dell’antica Roma era usanza friggere delle frittelle di frumento per i festeggiamenti delle ‘Liberalia’ il 17 marzo, festa annuale celebrativa di Bacco, dio del vino. È assai probabile che, col passare degli anni, la celebrazione di Bacco sia stata assimilata dal cattolicesimo che ha fissato la festa di San Giuseppe il 19 marzo. La zeppola inizia a prendere la forma attuale nel 1700 – continua Giovanni – a opera delle monache di San Basilio, nel monastero di San Gregorio Armeno. Secondo altri, l’invenzione è da attribuire alle monache della Croce di Lucca o a quelle dello Splendore, note per inventare un dolce nuovo a ogni festività. La prima ricetta scritta della ‘zeppola di San Giuseppe’ – conclude il simpatico barman – si trova comunque nel trattato di cucina del gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti ed è datata 1837. Come opporsi, dunque, al richiamo di una pasta fritta, queste però sono cotte al forno (ne esistono due versioni), che accoglie una crema dolce su cui spicca un’amarena candita?”. E’ proprio vero: allo Sugar Bar ne hanno fatto incetta, nessuno escluso. Tutti hanno beneficiato dello speciale e dolce piacere che ha legato Urbino a Napoli. (eg)

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