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Manifestazione per il ripristino della Fano-Urbino

Manifestazione per il ripristino della Fano-Urbino

In programma martedì pomeriggio, nell’ambito delle iniziative organizzate dal Treno Verde di Legambiente, che da domenica fa tappa a Pesaro

Manifestazione per il ripristino della Fano-Urbino

URBINO – Il Treno Verde di Legambiente il 13, 14 e 15 marzo arriva a Pesaro e per iniziativa del Circolo Legambiente “le Cesane” di Urbino. Il pomeriggio  del 15 marzo sarà dedicato alla tratta ferroviaria Fano – Urbino, “ferrovia dimenticata”, ma per la quale Legambiente e Associazione Ferrovia Valmetauro da anni sono impegnati per la sua riattivazione;  alle ore 16.00 nei vagoni del Treno Verde, le due associazioni Legambiente e Associazione Ferrovia Valmetauro, incontreranno  i cittadini, gli amministratori, le associazioni, i partiti politici e la stampa. Interverranno Alessandra Bonfanti  responsabile del Settore Aree interne di Legambiente Nazionale, Alessandro Bolognini Presidente del Circolo Legambiente “Le Cesane” e Carlo Bellagamba Presidente dell’Associazione Ferrovia Valmetauro.

“Per il ripristino della Ferrovia – sottolinea Carlo Bellagamba dell’AFV – in tanti si sono espressi a favore, comprese figure istituzionali importanti  come i sindaci e i Consigli Comunali di Urbino, e dei comuni limitrofi, il consiglio provinciale, e anche il Consiglio Regionale. Nonostante la volontà espressa dalle comunità e dalle popolazioni dell’entroterra e di importanti consessi  istituzionali – continua Bellagamba – sembra ora calato un velo di silenzio, mentre viene ancora agitato il fantasma della pista ciclabile in contrapposizione al progetto di ripristino della ferrovia, al solo evidente scopo di creare confusione e divisione nelle istituzioni e tra i partiti ( a meno che sotto sotto – non solo in senso figurato – non si celi un disegno insidioso di un’ulteriore rapina di risorse, dopo la recente falcidia dei servizi sanitari che ha ulteriormente penalizzato le popolazioni dell’entroterra)”.

Evidentemente non è servita nemmeno la recente visita nel settembre scorso del ministro dei Beni Culturali Franceschini che sottolineando la semplicità ed evidenza del problema ha  dichiarato: ‘ho sentito parlare di un progetto di pista ciclabile al posto dei binari sulla linea Fano – Urbino, ma credo che sarebbe molto meglio proteggere la tratta con un vincolo della Sovrintendenza e svilupparci sopra un’offerta turistica coordinata” e ancora “le ciclabili è meglio farle sulla costa’. “Con questa iniziativa – scrive Legambiente – si intende mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica e sensibilizzare le istituzioni perché si possa avviare un processo per il ripristino della ferrovia Fano – Urbino. A chi ci accusa di utopismo contrapponendo la ciclabile, rispondiamo che è più utopica la ciclabile, una linea isolata priva di ogni vigilanza di utenti e residenti, difficilmente percorribile nelle condizioni meteo avverse e lungo i tratti più impervi, se non per quei piccoli gruppi di sportivi nei giorni festivi. Il treno è invece uno strumento utilizzabile da tutti, in tutte le stagioni e condizioni meteo.

A chi argomenta che non ci sono i soldi – insiste Legambiente – ribattiamo che i soldi si sono trovati per la Tav in Valsusa, per la costruzione di nuove strade, addirittura si rispolvera il costosissimo Ponte sullo Stretto, opere in cui si continua a privilegiare il trasporto su gomma, che appartiene ad una logica ed ad un’era del passato, di fine anni ’50. Il  trasporto di merci e passeggeri sul treno, invece,  oltre ad offrire garanzie di maggior sicurezza, garantisce un minor inquinamento (l’auto produce tre volte e mezzo di più di CO2, più di sette volte di Ossido di Azoto, più di tre volte e mezzo di particolato) tutti gas e particelle sottili che si disperdono nell’aria, che vanno ad aggredire il nostro benessere fisico e provocano malattie respiratorie che colpiscono soprattutto bambini ed anziani, problemi cardiovascolari, tumori vari ecc.). Senza poi considerare – conclude Legambiente – che il treno garantisce un minor inquinamento perché è un mezzo di trasporto collettivo, che consente anche maggior rilassatezza, evitando lo stress della guida e la ricerca del posto auto, di fruire del viaggio dedicando il tempo alla lettura o per continuare attività di lavoro, ricerca o svago col computer, risparmi alle amministrazioni per gli alti costi della manutenzione delle strade, e la ricerca di aree,  progettazione e costruzione di nuovi parcheggi. E potremmo continuare con i grandi vantaggi per il turismo, un turismo di qualità, ecocompatibile, abbinato anche all’uso della bicicletta, che trasportata sul treno, permetterebbe alle famiglie di cicloturisti di visitare le bellezze naturali e storico- architettoniche dell’entroterra. Quando sosteniamo che il treno è il futuro, non è solo un slogan ad effetto, ma una profonda verità di cui anche i vari amministratori e politici della costa devono farsi carico”. (eg)

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