Orti del Vescovo, a Senigallia si attende l’appalto europeo
Orti del Vescovo, a Senigallia si attende l’appalto europeo
I consiglieri del Movimento 5 Stelle, dopo l’attacco fatto in Consiglio dall’assessore Campanile, si soffermano sui ritardi dell’Amministrazione comunale, sugli alloggi sociali, su piazza Garibaldi, sul caos parcheggi e sull’ecotassa
SENIGALLIA – Dai consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle, Riccardo Mandolini e Marco Bozzi, riceviamo: “Non possiamo esimerci dal commentare l’esuberante intervento dell’assessore Campanile nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale nel quale ci ha letteralmente vomitato addosso tutto l’astio che prova nei confronti del MoVimento 5 Stelle, lasciandosi completamente andare ad un delirio auto celebrativo nel parlare di argomenti come il PIPERRU Orti del Vescovo, la Piazza Garibaldi e la raccolta differenziata, tutti temi su cui noi ci siamo soffermati più volte per avere chiarezza da parte di questa Amministrazione.
Per non parlare degli insensati e sconclusionati paragoni dell’assessore con città come Parma e Livorno. Sarebbe il caso che i suoi amici consiglieri Pd lo dissuadessero dal parlarne, visto che quando lo facciamo noi, ci fanno pure i comunicati e sarebbe il caso che ricordassero all’assessore chi ha amministrato quei comuni prima del M5S, e ricordandogli anche gli indagati in massa.
“Di tutto il suo delirante discorso, solo su una cosa possiamo trovarci d’accordo con lui, ovvero quando, parlando degli Orti del Vescovo, dice: “siamo in ritardo”.
“In effetti il primo progetto risale al 2009 e, a forza di proroghe gentilmente concesse dalla Regione Marche, nel 2016 c’è ancora soltanto l’inizio dei lavori della Piazza! Proroghe che si sono rese indispensabili ancor più da quando in Consiglio comunale è arrivato il M5S che, sia in Commissione che in Consiglio, ha esternato più volte i suoi numerosi dubbi sul progetto, il principale dei quali riguarda la realizzazione di un enorme piano interrato proprio a ridosso dell’argine murato del fiume Misa.
L’assessore è apparso oltre misura entusiasta dell’investimento che alcuni soggetti privati (… la Diocesi di Senigallia, la Fondazione Città di Senigallia, l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, la Parrocchia di San Pietro Apostolo), ed a cui si è addirittura aggiunto in corsa l’ERAP Marche, intendono fare per un progetto, che definire faraonico è sicuramente un eufemismo, a beneficio del quale non si è esitato a modificare drasticamente una Variante al Piano Regolatore Generale limitando in maniera sostanziale le originarie norme di salvaguardia ed infischiandosene della tanto decantata sicurezza.
Era successo, infatti, che soltanto due mesi prima delle elezioni di fine maggio 2015 , si rendeva indispensabile dare ai cittadini di Senigallia un segnale forte di sensibilità sul rischio idrogeologico, per cui approvavano quella Variante nella quale, in un ambito cartograficamente definito che comprendeva quasi tutto il territorio comunale, incluso il Centro storico e quindi anche l’area degli Orti del Vescovo, non si sarebbero più potuti costruire piani interrati. Come aveva detto Renzi? “I cittadini devono avere la percezione di essere al sicuro”, che lo siano realmente poi è un altro discorso..
“Recentemente infatti, a risultato elettorale conseguito, quando si è andati a discutere su osservazioni e controdeduzioni, lo stesso Ufficio Programmazione Urbanistica Comunale che ha redatto questa Variante al PRG, ha presentato un’osservazione con evidenti risvolti di natura politica e non tecnica che, superando le rituali norme di salvaguardia, rinvierà quell’impedimento di realizzare piani interrati a quando la Variante al PRG verrà approvata definitivamente.
“Ora Campanile (e soci) dovrà soltanto sperare che, almeno prima del mese di settembre/ottobre 2016, si rilasci il permesso di costruire per il progetto presentato dai citati protagonisti.
Ma Orti del Vescovo sono anche e soprattutto le ingenti cubature (lievitate nel tempo), l’appalto per sistemare la Piazza Garibaldi (conferito in assenza di pubblicazione di bando), il caos causato dall’assenza dei parcheggi in centro (definitivo, a quanto è stato recentemente affermato dal sindaco Mangialardi, smentendo così la promessa di mantenere quelli esistenti), un futuro appalto “europeo” per la realizzazione degli alloggi (siamo proprio curiosi di vedere quali e quante ditte estere parteciperanno, sapendo che una parte assai rilevante dei lavori sarà pagata soltanto tramite la permuta di 11 appartamenti, in un mercato che non conoscono e, per di più, quasi fermo)!
“E ci sono anche i reperti archeologici rinvenuti quando sono iniziati i lavori della Piazza (subito messi in sicurezza … rinterrandoli), e lo stesso progetto per cui era stato incaricato il Prof. Arch. Mariano e per il quale si sarebbero spesi inutilmente poco meno di 30.000 euro (è stato infatti cestinato per dare spazio ad una soluzione elaborata dai tecnici del Comune che, ovviamente, l’hanno privilegiata rispetto alla precedente, anzi alle precedenti perché lo stesso Prof. Cervellati, estensore del Piano Particolareggiato del Centro Storico, ne aveva abbozzata una)!
“Ebbene, quale sarà l’obiettivo di tanto dispendio di tempo ed energie? Che cosa significa quell’acronimo ERS con cui vengono identificati gli alloggi che i succitati protagonisti si apprestano a realizzare? Nient’altro che Edilizia Residenziale Sociale, non l’edilizia popolare nel Centro storico con la quale i nostri amministratori hanno più volte sponsorizzato l’intervento.
Quegli alloggi sociali, infatti, rimarranno di proprietà dei privati che li affitteranno ad un canone leggermente inferiore a quello di mercato (per i primi 25 anni a partire dalla loro ultimazione), non a coloro che non si possono permettere una casa, ma a gente con i soldi, in cambio di un contributo pubblico che ammonta ad oltre 2.500.000 euro, in aggiunta a quello concesso al Comune per 1.000.000 di euro.
Ora, però, tutti parlano soltanto della Petizione per eliminare i simboli papali (peraltro, già firmata dal consigliere Mandolini che, prima che la stessa venisse lanciata, aveva scritto al Sindaco per chiedergli un passo indietro su tale decisione), petizione che approderà sicuramente nella Commissione competente che deciderà o meno se inviarla in Consiglio comunale ma che, se fossero state votate le nostre proposte di modifica dello Statuto, sarebbe andata direttamente in Consiglio consentendo ai rispettivi proponenti di esporla personalmente (e se verrà affossata dalla maggioranza in Commissione, non accetteremo recriminazioni).
“Ora compare Città Futura, subito pronta a blandire e a tessere lodi per la scelta di pedonalizzare la Piazza, ma che sta muta e silente quando si parla del piano interrato, delle modifiche alla variante e di tutte quelle cose per le quali il Sindaco ci classifica come impertinenti quando le diciamo!
Tornando ora all’assessore Campanile, laddove il suo discorso si è dilungato (sempre con modalità auto celebrative) sui metodi utilizzati a Senigallia per la raccolta differenziata, lo stesso ci ha detto che dovremmo ringraziare perché si sono raggiunte percentuali elevate nella stessa.
“Noi, ovviamente, non potevamo non ricordare all’assessore quanto da tempo sosteniamo, cioè che l’obbligo di legge del 65% è tale dal 2011, ma che a Senigallia ci si è arrivati solo nel 2014, e che questo ha causato il pagamento della famosa ecotassa fino a 100.000 euro per ogni anno che non la si è raggiunta (non sono proprio spiccioli)! Quindi, assessore Campanile, di cosa avremmo dovuto dire grazie?”
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