I volti dell’Africa, una mostra fotografica ad Urbania
I volti dell’Africa, una mostra fotografica ad Urbania
Stazionerà nella Sala Montefeltro dal 12 marzo, per 15 giorni. E’ il progetto di tre donne per aiutare i bambini
URBANIA – Il 12 marzo verrà inaugurata ad Urbania una mostra fotografica itinerante intitolata “I volti dell’Africa”, partita da Rogoredo (MI) e ora in arrivo nella vecchia città di Casteldurante. Saranno esposte fotografie scattate durante viaggi in Mali, Etiopia, Togo, Kenya, Camerun, Senegal, Tanzania e donate alla nostra associazione “La forza di un sorriso onlus” per aiutare i bambini dell’Africa.
“Dal dolore all’incontro: dall’amore all’amore”. E’ il progetto di tre donne per aiutare i bambini dell’Africa. Un’iniziativa che ha all’origine una storia di coincidenze ed emozioni, di lacrime che si trasformano in sorrisi e mani tese. Tutto sembra accadere per caso, partendo da un viaggio. Ma il caso ha spesso un suo perché. E il viaggio è nuova conoscenza, scoperta, incontro. E’ il dolore per la perdita di un padre, di cui era “follemente innamorata, un uomo splendido e che amava molto i bambini”, a portare Fiorella De Lauretis, un pò per caso, in Senegal, “per un viaggio nuovo, diverso, che mi alleggerisse l’anima ed allontanasse quella terribile tristezza…”, in cui entra nelle scuole, fornisce materiale, vede “tante cose…”.
E’ qui che avviene il primo incontro: Fiorella conosce Alba Carpineti, in un luogo in cui non era previsto che fosse in quel preciso momento. Una donna che la colpisce per il suo dolce sorriso. Solo dopo molto tempo e svariate ricerche scoprirà che Alba si occupa di un orfanatrofio in Senegal a Mbour: torna il tema dei bambini, quei bambini che il papà di Fiorella amava tanto. Anche l’incontro con Paola Furini avviene per caso, un caso che ha unito due dolori e ne ha tratto forza, una nuova e grande amicizia e tanta voglia di impegnarsi in qualcosa di buono. Il fluire di energie ed esperienze dà un senso al vuoto, concretezza ad un’idea.
Diviene coinvolgimento e richiamo, a cui tanti amici rispondono, donando le immagini raccolte durante i loro viaggi, i volti dell’Africa colti dai loro obiettivi, catturati dalle loro emozioni, da chi ha scelto di guardare con una prospettiva differente. Le fotografie raccolte potranno essere acquistate, il ricavato sarà devoluto all’Associazione “La Forza di un sorriso” per la realizzazione di una nuova casa di accoglienza per bambini abbandonati a Mbodiene, un villaggio sulla “Petite Cote” in Senegal.
La mostra arriverà ad Urbania, sede della succitata associazione, e stazionerà nella Sala Montefeltro dal 12 marzo per 15 giorni. Gli orari di apertura saranno nel pomeriggio dalle ore 17.00 alle ore 19.00, mentre la mattina sarà aperta solo su richiesta da parte delle scuole elementari e medie che ne vorranno fare visita onde poter far conoscere una realtà diversa da quella che i nostri ragazzi vivono, (“benché sono ragazzi fortunati ai quali non manca nulla – ha dichiarato Bernardina Giampaoli, Presidente dell’associazione – difficilmente sono felici, li trovo ragazzi molto scontenti, mentre i volti dell’Africa sono dei volti felici, non hanno nulla, molti si alzano e non sanno nemmeno se riusciranno a mangiare, e comunque gli ridono prima gli occhi e poi la bocca”) che serva come spunto per aprire una discussione in classe corredata da pensieri o disegni sul tema trattato e che saranno poi pubblicati sul sito www.laforzadiunsorriso.org. e sulla pagina facebook.
“La Forza del sorriso” nasce nel 2012 su iniziativa di Alba Carpineti, ragazza originaria di Urbania, che partita per il Senegal per un breve periodo di volontariato presso un grande orfanotrofio (“Pouponiere Vivre Ensamble Madhesael”) che si trova ad M’Bour a 100 km a sud di Dakar, decide di rimanerci e visto la difficile e grave situazione in cui versa la popolazione e in particolar modo i bambini, che sono la fascia più debole (ancora in Senegal si muore di parto, le donne partoriscono in casa dove le norme igieniche non sono delle migliori, andare a partorire in Ospedale è per pochi eletti, in quanto è costoso e la maggior parte della popolazione non se lo può permettere.) Oltre a questo ci sono altre motivazioni che spingono ad abbandonare i bambini. Alcuni esempi: un bambino nato fuori dal matrimonio considerato il figlio del peccato o un bambino nato con degli handicap, considerato il figlio del diavolo ecc ecc. Alba decide di fondare un’associazione in Senegal la “Sourires d’enfant”, insieme ad altri volontari che operano nel territorio il cui scopo è quello di costruire una casa di accoglienza per bambini orfani e/o abbandonati o per bambini le cui famiglie versano in grave situazione economica e non in grado di fornire il sostentamento necessario, almeno per i primi anni di vita, che sono anche quelli più a rischio di mortalità. Ritornata in Italia, chiede ai suoi amici se sono d’accordo nel fondare un’associazione anche qui, che potesse servire da supporto a quella Senegalese aiutando nell’approvvigionamento dei fondi necessari per la costruzione de “La Casa del Sorriso” (così l’hanno chiamata, orfanotrofio è una parola che non piace).
Nasce cosi “La forza di un sorriso onlus”, composta da 8 amici di Alba. Nel 2012 è stato acquistato un terreno ad “M’ Bodiene” piccolo villaggio ancora più a Sud di Dakar e piano piano sono iniziati i lavori. Nel 2014 nascono “La Force d’un sourire” in Francia, da un gruppo di amici di Fabrice Elie, che è Vice Presidente dell’associazione Senegalese e compagno di Alba, e “La Fuerza de una sonrisa” in Spagna, da una coppia andata in Senegal per un adozione, che non è stata possibile in quanto in quel periodo le adozioni tra Senegal e Spagna erano bloccate; una volta tornati in Spagna e avendo preso a cuore il progetto di Alba hanno fondato l’associazione. Curiosità………, qualche mese dopo Maria Virtudes , promotrice e Presidente dell’associazione è rimasta incinta e ora ha una bellissima bimba.
Le tre associazioni sorelle, s’impegnano tutte per lo stesso scopo, raccolta fondi per la costruzione della “Casa del sorriso”, promuovendo eventi, mercatini con artigianato senegalese, tessere amici sostenitori, 5×1000, partecipando a bandi, mostre fotografiche ecc ecc.
Anche in Italia l’associazione si espande, sostenitori a Torino e ora anche a Milano e Lissone (MB), tutta la rete creata permette di andare avanti con i lavori abbastanza velocemente e ad oggi si può dire che sono stati molto bravi perché sono arrivati alla conclusione dei lavori di una prima parte della “Casa del sorriso” e se tutto filerà liscio, entro la fine dell’anno si renderà operativa la struttura e ospiterà i primi bambini.
“A settembre del 2015 abbiamo avuto la notizia – sottolinea Bernardina Giampaoli, –della vincita di un bando della ‘Tavola Valdese’ al quale avevamo partecipato nel novembre 2014 e con il quale chiedevamo un finanziamento per finire la prima parte della struttura. A fine gennaio 2016 abbiamo avuto la notizia della vincita di un altro bando ‘Fondazione Wanda’ di Ferdinando di Pesaro, con il quale avevamo chiesto il finanziamento dell’infermeria all’interno della ‘Casa del sorriso’ che servirà naturalmente per curare gli ospiti della casa e fungerà anche come primo soccorso per la popolazione del Villaggio di M’bodiene e dei villaggi vicini, visto l’impossibilità di tante persone di accedere anche alle cure più basilari, quindi a breve, spero, inizieremo anche con l’equipaggiamento dell’infermeria. Da qui a fine anno lavoreremo per poter avere una base abbastanza importante in modo tale da garantire agli ospiti della casa la sussistenza, perché mentre i lavori sono andati avanti a seconda dei fondi che eravamo riusciti a trovare, una volta aperta la struttura abbiamo bisogno di poter contare su delle entrate certe e questo non è cosi facile”. (eg)
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