Il cardinale Menichelli: “Riportare al centro della società la dignità della persona”
Il cardinale Menichelli: “Riportare al centro della società la dignità della persona”
Ne ha parlato a Chiaravalle nel corso del convegno “L’integrazione nell’ambiente scolastico del bambino con disturbo dello sviluppo”, organizzato dal Rotary Club di Falconara e dall’Istituto Don Gnocchi/Bignamini
CHIARAVALLE – «La parola “persona” va rimessa al centro. Non esiste l’handicap, esiste la persona. Questo è un processo di sensibilità, di cultura lento, faticoso ma necessario. Se cambiamo prospettiva avremo un rapporto diverso. Se usiamo la parola “persona” facciamo subito un salto nel riconoscimento della dignità. Nell’immaginario collettivo certi handicap sono inammissibili. C’è bisogno di una correzione culturale e sociale. Cresciamo nell’estetica della perfezione. Sembra che la parola fragilità non ci appartenga più. Sembra che la parola fine non ci appartenga più. Siamo ammalati di onnipotenza». Così il cardinale Edoardo Menichelli nel corso del convegno “L’integrazione nell’ambiente scolastico del bambino con disturbo dello sviluppo”, organizzato dal Rotary Club di Falconara e dall’Istituto Don Gnocchi/Bignamini, ieri pomeriggio al teatro Valle di Chiaravalle.
Tema che lo stesso porporato, chiamato sul palco dalla presidente rotariana Francesca Porcedda e dal direttore del Bignamini, Paolo Perucci, ha definito «delicato e complesso che coinvolge tutta la società. È necessario per chi opera nel settore un corredo etico fondamentale di virtù. Nell’integrazione dobbiamo rispettare sempre l’identità della persona. Tutti devono essere integrati ma secondo le loro possibilità. Se nelle scuole abbandonassimo le votazioni e smettessimo di chiamare stupido uno studente che ha 5 ma stimassimo quel voto come frutto delle sue potenzialità forse la società cambierebbe». La parola d’ordine dell’appuntamento, al quale hanno partecipato anche il governatore del distretto Rotary 2090, Sergio Basti, Gaetano Maria Moretti (coordinatore Umee di Falconara), la pedagogista Raffaella Maggi, la neuropsichiatra Laura Traini e un genitore, Fabiana Fancello, è stata: lavoro di equipe tra scuola, famiglia, istituzioni sanitarie pubbliche e centri accreditati per fornire percorsi formativi personalizzati a quanti ne hanno bisogno.
Un esempio su tutti. Bill Gates prima di diventare mister Microsoft è stato un bambino affetto da disturbi dell’apprendimento. Per questo è importante, per raggiungere un’integrazione scolastica compiuta, personalizzare l’offerta formativa a seconda dei casi. «Oggi il Piano educativo individualizzato – ha illustrato Anna Maria Nardiello, dirigente Ufficio scolastico regionale – viene adottato dall’80% delle scuole». Purtroppo i docenti di sostegno, fondamentali in questi casi, spesso si sentono insegnanti di serie B. Nelle Marche il 64% dei docenti ritiene di non riuscire a dare risposte adeguate. Tra gli insegnati di sostegno il 50% non si sente soddisfatto mentre il 30% vorrebbe cambiare ruolo. Tra i genitori, il 30% non è soddisfatto dell’offerta formativa rispetto ai bisogni dei propri figli.
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