Il M5S boccia la riforma sanitaria della Regione
URBINO / Il M5S boccia la riforma sanitaria della Regione. Piergiorgio Fabbri annuncia battaglia per difendere gli interessi dei cittadini
URBINO – Il M5S boccia la riforma sanitaria approvata dalla Giunta e dichiara battaglia con i cittadini nell’arco dei prossimi mesi. La Giunta regionale ha scongelato la delibera 1183 del 22 dicembre scorso, che ha sollevato tante proteste da parte dei cittadini e di decine di sindaci, poiché declassa gli ormai ex 13 ospedali dell’entroterra marchigiano ad Ospedali di Comunità, all’interno dei quali a regime, cioè già dal prossimo anno, saranno presenti esclusivamente medici di base ed infermieri, che gestiranno solo posti letto di Cure Intermedie (cioè malati che potrebbero essere tranquillamente curati a casa se avessero gli spazi e l’assistenza necessaria) e senza il Punto di Primo Intervento oggi presente quale debole surrogato del Pronto Soccorso. Gli effetti delle proteste si sono infatti concretizzati in azioni a tempo determinato, che svaniranno il 1 gennaio 2017.
“E’ l’ennesimo atto di prepotenza di una Giunta che non ascolta le istanze di cittadini e sindaci – dichiara il consigliere del M5S Piergiorgio Fabbri – e mi stupisco del comportamento remissivo di tutti quei primi – cittadini che a decine hanno manifestato la loro contrarietà a questa devastante riforma sanitaria imposta dall’alto, anche incatenandosi alle porte degli ospedali, e che poi non hanno aderito al referendum da noi proposto per sottrarre gli eccessivi poteri che la Giunta regionale possiede in ambito sanitario; ora voglio proprio vedere come questi sindaci si presenteranno di fronte alla popolazione, che a partire dal prossimo anno, in sostituzione di un ospedale troverà solo uno studio per visite mediche ed una ambulanza; non si può procedere con la distruzione di un sistema senza prima realizzarne uno alternativo: nell’entroterra, da subito e come minimo, va potenziata la diagnostica per ridurre drasticamente le liste d’attesa per gli esami clinici, va implementata la cura delle cronicità per esaltare la prevenzione dell’ospedalizzazione della popolazione anziana, e va in ogni caso assicurata un’efficiente struttura di gestione delle emergenze per continuare a salvare la nostra vita”.
“E’ stata discussa in consiglio regionale – prosegue in modo animato Fabbri – una mia mozione che chiedeva la sospensione della riforma e l’avvio di un tavolo tecnico per discutere ed approfondire con sindaci, cittadini, medici, infermieri ed uffici regionali un nuovo modello sanitario da condividere, ma i consiglieri del PD l’hanno bocciata, in osservanza alle direttive ricevute dalla Giunta, contraddicendo le dichiarazioni, evidentemente di circostanza, rilasciate durante la vacanze natalizie. In Umbria ed in Emilia – Romagna hanno impostato l’organizzazione sanitaria in modo differente, sempre rispettando le indicazioni della normativa nazionale, preservando e valorizzando anche le strutture ospedaliere periferiche, mentre nella nostra regione sembra che ci sia la volontà di azzerare i servizi pubblici per spalancare le porte alla sanità privata, investendo i pochi fondi regionali ancora disponibili nella realizzazione di ‘nuovo cemento ospedaliero’ (gli ospedali unici provinciali) anziché potenziare e razionalizzare i servizi. Lo smantellamento dei servizi sanitari dell’intero entroterra marchigiano è un prezzo inaccettabile da sostenere, che non può essere bilanciato dalle presunte nuove assunzioni di personale a cui il sistema sanitario era comunque obbligato, a causa della fine delle deroghe europee alla turnazione dei lavoratori. Già dalle prossime settimane – conclude Fabbri – ci attiveremo sui territori per condividere con i cittadini nuove proposte di legge ed atti di indirizzo da presentare in Regione a difesa della salute”. (eg)
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