Al liceo Perticari alla riscoperta del Novecento
Al liceo Perticari alla riscoperta del Novecento. La città dei sogni: da Vittorini a Calvino, a Senigallia incontro con il poeta Giuseppe Langella
SENIGALLIA – “La città dei sogni: da Vittorini a Calvino”. E’ questo il titolo della lezione che Giuseppe Langella, docente universitario e poeta di origini senigalliesi, terrà di fronte agli studenti e ai docenti del Liceo “G. Perticari” – e, per chi vorrà, alla cittadinanza – mercoledì 17 febbraio alle ore 16.00. Presso l’Aula Magna dell’istituto cittadino si svolgerà la terza lezione (la seconda della sezione “Tè letterario”) della rassegna culturale “Cultura/Creatività/Conoscenze”, che anche quest’anno – per il quinto anno consecutivo – ha avuto un brillante avvio, offrendo significative occasioni di approfondimento e riflessione su tematiche varie dello scibile umano ed andando così ad arricchire la qualità dell’offerta formativa del Liceo senigalliese.
Giuseppe Langella è professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e direttore del Centro di ricerca “Letteratura e Cultura dell’Italia Unita”.
Studioso di Manzoni e di Svevo oltreché della letteratura risorgimentale e della poesia ermetica, Langella si è a lungo occupato, nell’ambito della cultura e della società del ‘900, di poesia del secolo appena passato e di poeti quali Rebora, Turoldo, Betocchi, Luzi e Caproni. I suoi interessi toccano anche ampie zone della prosa – da Bacchelli a Vittorini a Calvino – a partire dall’età del Risorgimento fino alla contemporaneità.
Una lezione che vuole essere anche una rilettura del Novecento. Una lezione che forse ha da insegnare ai giovani ai quali si rivolge, dal momento che – come afferma lo stesso Langella in occasione di un Convegno di Letteratura Italiana del 2010 – la poesia e la cultura del Novecento potrebbero far riscoprire ai giovani quel “senso che i giovani hanno smarrito”.
La predilezione per Caproni, per la “venatio Dei” che, nonostante l’ateismo dichiarato, caratterizza il poeta livornese, e l’interiorizzazione profonda della sensibilità del ‘900 poetico e della sua temperie culturale, fanno di Langella stesso un poeta.
Con la raccolta “Il moto perpetuo” (Torino 2008), egli si aggiudica il prestigioso Premio Metauro, mentre a Pontedilegno gli è stato dedicato un totem con incisa una sua lirica. “La bottega dei cammei. 39 profili di donna dalla A alla Z”, Interlinea, Collana “Lyra” è la sua ultima fatica.
Nella foto: il poeta Giuseppe Langella
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